lunedì, maggio 15, 2006

una domanda al giorno

Sebbene io non sia un'amante della psicologia spiccia, ne sono comunque affascinata e collusa.
Da un pò di tempo sto facendo un gioco carino, che mi permette di estrapolare dei ricordi, andando indietro nel tempo, scoprendo che ci sono molte immagini semi dimenticate che portano con sè un apostrofo della mia vita. All'inizio è stato faticoso, trovare il tempo di rilassarsi ed estraniarsi dalla quotidianità per lasciare la mente libera di andare e venire come le onde della risacca. Ma più di recente ho scoperto un'utilità personale ad un gioco che pur flirtando con la psicologia, non vuole essere niente più di quello che è, un gioco, appunto.

Si chiama "una domanda al giorno", così almeno lo chiamo io, e guarda un pò, si gioca rispondendo a una domanda in modo sincero, rilassato e alle volte anche un pò autocelebrativo.
A cosa serve? A nulla, è un gioco!

Qual è il tuo primo ricordo?
Uno dei miei primi ricordi è più una sensazione di felicità. Fermandomi a riflettere potrei identificare qualche episodio, frammentario e soggettivo. Gli interfono che i miei avevano messo nella camera mia e di mia sorella, per sentire ogni nostro respiro, che io usavo per giocare ai pirati, parlando da sola a quel microfono con la forma del timone di una nave.
Oppure un altro ricordo stampato nella mia memoria è quello della mia attività di graffitara sui muri e stipiti delle finestre del soggiorno. Ero così fiera dei miei segni rossi sul bianco perla di quelle superfici, che quando mio padre rientrò dal lavoro lo salutai entusiasta dalla finestra mostrando il pennarello. Mi ricordo che mi era del tutto estranea la reazione di mio padre, che dal giardino corse di sopra, raggiungendomi in salotto con lo sguardo di chi non è riuscito ad evitare una catastrofe.
Ecco, pressappoco questi sono un paio di ricordi della mia infanzia fino ai 4 anni.


3 Commenti:

Alle 1:39 AM , Anonymous Anonimo ha detto...

è bello questo gioco!!! =)
un bacio.

 
Alle 6:22 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

uno dei primissimi ricordi che conservo è questo; io piccina scendevo le scale al buio per andare al piano di sotto dai nonni. la scala la conoscevo a memoria, mi ricordo il muro ruvido e freddo che mi faceva da guida.
nonno Luigi aveva la silicosi e mi ricordo che se mi dicevano -chiama il nonno- io facevo il verso della tosse. :)
credo sia proprio uno dei primi perchè nonno è morto quando io avevo due anni :)
grazie eki per aver spolverato la mia memorie.
bacio.

 
Alle 11:52 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

cosa non mi hai fatto tornare in mente la...

 

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