domenica, ottobre 21, 2007

Nel buio della biblioteca

"Si ricompose e disse:- E' così da settimane...- Le si chiuse la gola e dovette interrompersi. Robbie istantaneamente credette di capire che cosa intendeva, ma non volle fidarsi. Lei trasse un sospiro lungo e riprese a dire in tono più pacato:- Forse da mesi. Non so. Ma oggi... oggi è stata una giornata strana fin dal principio. Voglio dire che ho incominciato a vedere le cose in modo strano, come per la prima volta. Mi pareva tutto diverso: troppo nitido, troppo vero. Perfino le mie mani mi parevano diverse. Altre volte mi è capitato di osservare gli avvenimenti come se fossero successi molto tempo prima. E poi è tutto il giorno che sono arrabbiata con te- e con me stessa. Ho pensato che sarei stata molto felice di non vederti e di non parlarti mai più in vita mia. Ho pensato che tu saresti partito per andare a fare medicina all'università e che io sarei stata contenta. Ero talmente furiosa. Immagino che sia stato un espediente per non pensarci. Piuttosto efficace direi...
Diede in una breve risata tesa.
Lui disse:- Non pensare a cosa?
Fino a quel punto, Cecilia non aveva sollevato lo sguardo. Quando riprese a parlare, i suoi occhi guardavano diritti in quelli di lui, che ne colse appena il luccichio bianchissimo.
- Tu l'hai saputo prima di me. E' successo qualcosa, non è vero? E tu l'hai capito prima. E' come essere di fronte a una cosa talmente grande che non riesci a vederla. Ancora adesso non sono sicura di riuscirci. Ma almeno so che c'è.
Abbassò lo sguardo e lui attese."
((Espiazione, Ian McEwan))

Ascolto Pulse, e penso a questo libro che sto amando molto. Non riesco neanche a trovare un'occupazione che duri abbastanza per levarmelo dalla testa. Sto cercando di finire di dipingere Billie Holiday. Ho preparato il risotto alla salsiccia. Sono qui che giro per casa e vorrei essere immersa nella vita di Cee, tra le pagine di questo libro, di questa storia, che è più vera e reale della mia.
E vorrei essere a Fortunago, a vagare per i campi, nascosta dalla foschia tipica dell'autunno inoltrato, quando il tepore di una giornata di sole evapora dalla terra arata e si solleva verso il cielo.


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